LA PSICOSOMATICA VIENE IN SOCCORSO DELLE ARTICOLAZIONI
Dolori alle articolazioni: chi è avanti con gli anni li conosce bene, ma spesso colpiscono anche le persone più giovani. Artrite e artrosi sono fra le due cause più diffuse.
Le articolazioni sono uno dei punti più a rischio di usura del nostro corpo e i dolori che possono provocare sono notevoli. I disturbi ad esse correlati sono principalmente due: artrite e artrosi. Vengono spesso confusi, ma mentre l’artrite è una patologia infiammatoria transitoria o cronica, l’artrosi avanza su base degenerativa (insomma, si consuma sempre di più, come gli pneumatici delle automobili).
In chiave simbolica, le articolazioni esprimono il concetto di libertà personale e, a seconda sia del disturbo che della localizzazione nel corpo, si possono avere diverse chiavi di lettura.
Artrite: la lettura psicosomatica generale
Agire o non agire: questo è il dilemma
Ci sono scelte che toccano parti profonde di noi e per questo sono accompagnate da ansia e paura: le vorremmo e dovremmo fare, ma ci pongono in una posizione di conflitto e per questo esitiamo. L’indecisione che ne consegue può esprimersi a livello fisico attraverso un disturbo articolare come l’artrite che, attraverso i suoi sintomi (dolore, gonfiore e difficoltà o rigidità dei movimenti), rende difficile l’azione, decretando una vittoria temporanea di quella parte di noi che non vuole agire, soprattutto quando si tratta di intraprendere grandi cambiamenti o nuove direzioni di vita. Ecco, quindi, che il corpo cerca di segnalare il problema attraverso il disturbo fisico (proprio come ci insegna la psicosomatica). Le persone che ne soffrono possono presentare tratti comuni come: indecisione, mancanza di determinazione ed evitamento delle situazioni che ai loro occhi possono apparire minacciose.
Artrosi: la lettura psicosomatica generale
Serve un atteggiamento più morbido
L’artrosi, nella sua decodifica, esprime un eccesso di rigidità interiore. Norme, regole morali, religiose ed educative vengono vissute dalla persona come una necessità che dona senso di sicurezza e stabilità. Il prezzo di questa apparente tranquillità, però, è quello di rinunciare a vivere pienamente, negando parti di sé e delle relazioni col mondo. Una rigidità psicologica, la stessa severità auto imposta e la tendenza a mantenere sempre le stesse posizioni si traducono in un irrigidimento dei movimenti e in una postura distorta, a danno delle articolazioni.
Vertebre L5-S1 e i problemi sul lavoro
Un esempio che mi sento di portare in questa sede è quello dell’interpretazione psicosomatica dei disturbi a carico di questa porzione di colonna vertebrale. In linea generale, L5 ed S1 forniscono una decodifica che rimanda alla situazione lavorativa del soggetto esaminato. Nel caso di un’artrosi in questo loco, dunque, la lettura psicosomatica vorrebbe la persona che ne è afflitta in una posizione di forte rigidità nei confronti del proprio impiego: magari dentro di sé coltiva il sogno di un cambiamento, di un’impresa più incline alla sua personalità, ma il rigore psicologico auto imposto e inculcato dalla società (il posto fisso non si abbandona, il contratto a tempo indeterminato è sacro etc) le impediscono di valutare con maggiore leggerezza il quadro generale.
La prevenzione per la salute delle articolazioni
Dunque, per quanto raccontato finora, va da sé che, se si vuole prevenire determinati disturbi, diventa necessario guardarsi dentro, trovare il coraggio di agire ed essere meno rigidi con se stessi. Questo, in aggiunta ad una sana alimentazione, un riposo ristoratore e dell’attività fisica regolare, sarà di certo un contributo essenziale al mantenimento della propria salute fisica e mentale.
In conclusione…
Come già ho detto in precedenza, ogni articolazione ha un suo significato simbolico, così come ogni sintomo richiede una specifica decodifica che varia non solo in funzione del paziente, ma anche dell’intero contesto nel quale si ritrova a vivere. La psicosomatica non è una scienza esatta, ma piuttosto una disciplina interpretativa che si può realizzare solo se il professionista e il paziente hanno una sincera e proficua collaborazione reciproca, nella quale non ci deve essere spazio a giudizi, sensi di colpa, mezze verità o quant’altro. Il percorso deve essere efficace e di breve durata, tale da fornire gli strumenti adatti a prendersi cura di sé in totale autonomia.
E le vostre articolazioni come stanno?
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