Il ritmo può essere definito la radice del piacere nella sua concezione più generale. Vediamo come respirazione, movimenti e sonno sono i primi indicatori di una sessualità inibita o parzialmente godibile.
Il piacere, l’inconscio e il corpo
Innanzitutto devo partire specificando che il piacere rappresenta una grande componente inconscia, in quanto esso si presenta in modo spontaneo, inaspettato e incontrollabile. Un esempio validissimo può essere quello relativo al cibo: non possiamo scegliere se un determinato sapore attiverà o meno il circuito del piacere e del godimento. Potremmo auspicarlo andando a cena in qualche ristorante gourmet o ricercando il nostro alimento preferito, ma allo stesso tempo potremmo anche restarne delusi, perché non dipende dalla nostra volontà. Il piacere non può essere posseduto e per provarlo bisogna sapersi lasciare andare, ovvero lasciare che sia proprio lui a prendere possesso di noi. La volontà e il controllo devono cedere la loro egemonia, liberare il corpo e far sì che la sua ritmicità naturale si apra alle esperienze sensoriali. Vediamo di spiegarla un po’ meglio.
Il ritmo naturale del corpo
Lowen, nel 1984, diede una definizione di piacere che mi trova pienamente d’accordo: “Il piacere è la percezione cosciente dell’attività ritmica e pulsatile del corpo”. La vita di un essere vivente, in effetti, è regolata da ritmi naturali e spontanei che il più delle volte diamo per scontati. Alcuni di questi sono il battito cardiaco, la respirazione, il sonno, il mangiare/ingoiare e la defecazione. Per quel che concerne quest’ultima, ciascuno di noi può confermare che una regolare e “sana” defecazione provoca un estremo piacere, non solo per la ritmicità muscolare involontaria dell’atto in sé, ma anche per quella data dalla regolarità quotidiana, ovvero un ritmo che ci permette di sentirci liberi, svuotati e ripuliti. Ne sanno qualcosa le persone che soffrono di stitichezza e che ricercano spasmodicamente di migliorare la situazione sino a ricorrere all’uso di lassativi. Della stipsi, comunque, parleremo meglio in un futuro articolo.
Respiro e sessualità
Una respirazione efficace comporta l’impiego di tutti i muscoli della testa, del collo, del torace e dell’addome, assieme anche a laringe, trachea e bronchi. Respirare, in effetti, è l’attività ritmica per eccellenza sulla quale possiamo intervenire per migliorare la nostra attività sessuale e il piacere che ne consegue. Ad ogni respiro un’onda sale e scende nel corpo e la pelvi effettua un leggero movimento in avanti e indietro che è simile ai movimenti del coito. Nelle mie lezioni di attività psico-corporee, come la bioenergetica, do molta importanza alla respirazione finalizzata alla mobilità del pavimento pelvico e della muscolatura genitale ed anale.
L’insonnia e le basi del piacere
L’insonnia, ovvero l’incapacità di addormentarsi, è in genere sintomo di un’ansietà legata alla difficoltà di abbandonarsi e lasciare il controllo. In effetti, il sonno rappresenta una resa all’inconscio. Come detto in precedenza, per provare piacere dobbiamo far sì che esso si impossessi di noi attraverso un totale abbandono al corpo, pertanto coloro che soffrono di ansietà e insonnia, difficilmente potranno godere di rapporti sessuali estremamente soddisfacenti. Ovviamente esiste il piacere meccanico del coito, ma in questo articolo parliamo di altro, ovvero del raggiungimento di orgasmi travolgenti e profondi. Se faticate a sperimentarli, iniziate a domandarvi come respirate, come dormite e se soffrite d’ansia. Dopodiché, che sia da soli o con un professionista, lavorate su questi aspetti e noterete le differenze.
Mostrami come ti muovi e ti dirò se provi piacere
La terza radice del piacere è costituita dal nostro rapporto con il mondo e le parti del corpo che lo incarnano sono pelle, tessuti sottostanti e muscolatura. In mancanza di un consistente tono di attività ritmica, l’individuo è incapace di reagire in maniera espansiva a qualsiasi stimolo proveniente dell’ambiente. Ad esempio, una persona depressa, che dunque vive ritirata e contratta, non è in grado di provare piacere sensoriale e desiderio sessuale. Cosa significa? Si può dedurre la presenza o l’assenza di piacere nella vita di un individuo dal modo in cui si muove: le rigidità, i movimenti rapidi, scattanti e le tensioni muscolari sono i segnali che qualcosa non funziona come dovrebbe. In pratica, se volete fare del buon sesso, curate anche questi aspetti e non sottovalutateli. Ed ora, arriviamo alla parte saliente..
L’orgasmo genitale è un orgasmo parziale
Nel fenomeno dell’amore sessuale, l’eccitazione parte dal cuore: nella sua attività pulsatile e ritmica pompa il sangue verso l’area pelvica, provocando l’erezione nell’uomo e la lubrificazione nella donna. Da questo momento si generano due schemi ritmici del movimento, uno volontario ed uno involontario. Nella prima fase del coito i movimenti dei partner sono coscienti e si trovano sotto al controllo dell’Io. Quando l’eccitazione (e non l’orgasmo) raggiunge la punta massima, fluisce nei genitali e dà inizio alla fase crescente e involontaria: nell’uomo si verifica una pulsazione che culmina nell’eiaculazione del seme, mentre nella donna si manifestano contrazioni uterine e delle piccole labbra. Ora, per molti il rapporto sessuale termina così, ovvero con un’eccitazione limitata all’area genitale e, dunque, ad un orgasmo meccanico e parziale. Per le donne, invece, non è nemmeno detto che si abbia questo genere di esperienza che, per quanto limitata, rappresenterebbe comunque una sorta di “happy ending” del quale so che tante si accontenterebbero. Ciò non di meno, si può avere di meglio e per tutti.
Descrizione di un vero orgasmo
Riprendiamo la narrazione del rapporto sessuale qui sopra e applichiamola ad una persona che è in grado di abbandonarsi completamente all’inconscio e alle sensazioni del proprio corpo. L’eccitazione, in questo caso, parte dai genitali e sale verso l’alto, come un’onda, sino a tornare verso il cuore. Il corpo intero ha una reazione convulsiva nella quale viene a mancare ogni tipo di controllo volontario. Nell’apice dell’orgasmo i movimenti pelvici diventano involontari e si coordinano perfettamente con le pulsazioni genitali. La respirazione si fa più profonda ed ogni cellula dell’organismo è coinvolta in un fenomeno di espansione e contrazione che determina un climax di piena vitalità. Nel vero orgasmo, l’intero corpo diventa come un grande cuore che pulsa al ritmo del piacere. L’estasi ha dunque inizio dal cuore e sempre in esso va a terminare, in un movimento aperto e crescente che si irradia a tutto l’organismo.
In conclusione
Sono certa che, dopo aver letto questo articolo, avrete una gran voglia di sperimentare e mettervi alla prova. Fatelo condividendo questo articolo col vostro partner e assieme percorrete la strada che conduce al piacere estremo. Se, invece, leggendo ciò che ho scritto avete sentito la necessità di una chiacchierata e di un piccolo aiuto professionale per imparare a lasciarvi andare, che siate maschietti o femminucce, giovani o diversamente giovani, potete tranquillamente contattarmi compilando il format qui sotto.
E che il piacere sia con voi!
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